Le piante grasse sono la scelta perfetta per chi adora circondarsi di piante ma non ha molto tempo per curarle: sono decisamente poco esigenti dal punto di vista dell’innaffiatura o delle condizioni del terreno. Nonostante richiedano poche cure, producono fiori molto appariscenti e durano a lungo, sono economiche e non occupano molto spazio. Anche per questo tipo di piante, tuttavia, è necessario conoscere poche informazioni utili per mantenerle in buona salute.
Caratteristiche
I luoghi di origine di questo tipo di piante sono regioni aride, nelle quali la scarsità di acqua è la regola: paesi tropicali, terreni paludosi o di alta montagna. Tali piante, infatti, sono dotate di radici che consentono di estrarre rapidamente l’acqua piovana e la rugiada e riescono a immagazzinarne una grande quantità che permette loro di resistere alla sua penuria. I diversi tipi di piante grasse conservano l’acqua in maniera differente.
Le succulente (ad esempio le specie Echeveria, Sedum, Crassula, Kalanchoe) immagazzinano l’acqua nelle foglie, le quali diventano carnose. Le cactacee sono prive di foglie, al posto delle quali sono provviste di spine, e immagazzinano l’acqua nei fusti. Rientrano in questo gruppo specie come Cactus, Mammillaria, Grusonia, Cereus. Da questa caratteristica deriva anche il nome delle piante grasse, poiché l’acqua che raccolgono all’interno di fusti o foglie fa apparire queste strutture più gonfie. Il nome non deriva invece dalle dimensioni di questo tipo di piante, in genere piuttosto contenute, il che permette di coltivarle in vaso. Esistono comunque delle eccezioni: il fico d’India o l’Agave, hanno dimensioni ragguardevoli e possono persino superare i 10 metri d’altezza.
Le piante grasse nel deserto sono molto utili: ad esempio, i Cactus indicano il Sud (si inclinano, infatti, nella direzione verso la quale ricevono la luce del sole per più tempo, la quale li fa disidratare). E’ un fenomeno simile a quello che succede nelle aree temperate con il muschio, che compare sulla parte dell’albero che si trova in ombra, e che quindi indica il Nord. Ovviamente, in un luogo arido e ostile come il deserto, un’indicazione utile per orientarsi era ed è tuttora essenziale per le popolazioni che lo abitano. Popolazioni indigene quali Aztechi, Inca, Precolombiani, utilizzavano molte parti di queste piante per sostenersi: si nutrivano della polpa, delle gemme e dei frutti; utilizzavano le fibre per fabbricare dei tessuti e le spine per realizzare ami da pesca. La tequila, un liquore messicano, si ricava dalla polpa dall’agave, che viene fatta bollire e poi fermentare.
Tipologie
Abbiamo a disposizione diversi sistemi per classificare le piante grasse. Quella in succulente e cactacee, infatti, non è l’unico tipo di suddivisione attuabile. Le piante grasse possono essere classificate in base alla forma, la quale rappresenta anche un criterio importante per decidere la loro sistemazione all’interno di un’abitazione.
Cactus, Echinocereus e Opuntia
Sono piante colonnari, rappresentano un ornamento ideale per gli angoli delle camere.
Echinocactus, Rebutia e Mammillaria
Sono piante sferiche e possono essere utilmente usate in qualità di centrotavola o come elementi decorativi su un mobile.
Zygocactus e Aporocactus
Sono piante ricadenti, che possono essere sistemate in ceste appese all’interno di una stanza. E’ opportuno proteggerle dalle correnti d’aria e garantire loro un’adeguata esposizione al sole, per evitare il danneggiamento del fusto.
Come scegliere
Prima di acquistare una di queste piante, è bene considerare alcuni aspetti.
Valutate se il vostro stile di vita può adattarsi alle cure richieste dalla pianta per crescere bene;
Considerate se avete uno spazio sufficiente per le dimensioni della pianta che avete in mente di acquistare;
Pensate se la zona della casa nella quale volete sistemare la pianta le garantirà una giusta esposizione alla luce solare.
Ogni pianta ha alcune caratteristiche specifiche che è necessario prendere in considerazione.
Fate attenzione a eventuali macchie scure sull’apice e sulla base, poiché sono sintomo di infezione.
Controllate se le spine sono deboli o se il fusto è più grande dell’apice: sono segni che le piante sono state esposte a una scarsa quantità di luce ed è più facile che si ammalino.
Il costo delle piante grasse varia in base a dimensioni, età (le piante giovani hanno un prezzo inferiore), ma anche in base al vaso e al negozio nel quale le si compra (esemplari di piccole dimensioni possono essere acquistati anche nei supermercati, in genere a un prezzo ridotto).
Le piante grasse possono risultare ottimi acquisti per svariati motivi:
Durano a lungo, in genere decine di anni ma talvolta perfino centinaia.
Non necessitano di spazi di grandi dimensioni poiché la loro crescita è piuttosto lenta.
Non hanno bisogno di molte cure e sopravvivono in condizioni difficili.
Sono caratterizzate da fiori grandi, appariscenti e molto colorati, con sfumature che si estendono dal bianco al viola, rosa, rosso, giallo e così via. Sono quindi ottime piante ornamentali.
Cura
Le piante grasse non necessitano di molte attenzioni e potrebbero addirittura soffrire di un eccesso di cure. Questo non vuol dire che vadano completamente abbandonate a se stesse: garantite loro le poche cure di cui hanno bisogno e si manterranno in buona salute.
Vasi
Per le piante grasse possono essere sufficienti vasi di dimensioni ridotte. Questo non vuol dire che non possano vivere bene anche in contenitori più grandi rispetto ai piccoli vasi nei quali solitamente vengono vendute. Una pianta che fa parte della categoria delle succulente, e che quindi ha delle foglie rigonfie, avrà delle radici più grandi e necessiterà di un vaso profondo; viceversa una pianta con il fusto ingrossato, che faccia parte della classe delle cactacee, tenderà a espandersi in orizzontale e crescerà meglio in un contenitore dal diametro maggiore. Se non avete molto tempo per innaffiare le piante, è consigliabile scegliere dei contenitori in cotto. Questi, infatti, permettendo una traspirazione naturale, mantengono la giusta condizione di umidità. Ancora meglio se sceglierete dei contenitori di plastica. La cosa più importante è che il contenitore deve essere dotato di fori di drenaggio per far fuoriuscire l’acqua in eccesso, in modo che non ristagni nel terreno, facendo così marcire le radici.
Terreno
Questo tipo di piante non è molto esigente in materia di condizioni del terreno, ma necessita comunque di alcuni accorgimenti. Ad esempio è opportuno scegliere non del semplice terriccio, ma un terreno specifico per piante grasse, ricco di sabbia, la quale permette di filtrare l’acqua in modo che non venga assorbita. E’ anche possibile realizzare un terreno adatto mescolando parti uguali di ghiaia, terra da giardino e torba.
Temperatura
Questo tipo di pianta, per crescere bene, necessita di temperature ben precise, che talvolta possono arrivare a livelli estremi. Durante l’estate, le piante grasse sopportano anche temperature di 40-45°C, a patto che la ventilazione dell’ambiente sia adeguata. Durante l’inverno, invece, non devono essere tenute a una temperatura inferiore a 3-5°C e potrebbero gelare in caso siano esposte a temperature inferiori a 0°. In inverno, una temperatura di 5°C e una bassa soglia di umidità rappresentano le condizioni ideali per le piante grasse.
Innaffiatura
Le piante grasse non hanno bisogno di essere innaffiate molto di frequente, ma è necessario comunque rispettare un determinato calendario, diverso a seconda della stagione. Durante l’estate le piante grasse devono essere innaffiate 2 o 3 volte la settimana. Dal mese di dicembre alla seconda metà del mese di febbraio, invece, devono essere innaffiate meno spesso, poichè nel loro ambiente naturale andrebbero in letargo. Se le tenete in casa, sarà sufficiente innaffiarle una volta al mese, per evitare che il riscaldamento faccia seccare le radici e il terreno. Per non bagnare i fusti, l’innaffiatoio che utilizzerete dovrà essere dotato di un beccuccio sottile.
Concime
Questo tipo di piante deve essere concimato una volta al mese durante l’estate. In inverno, invece, è consigliabile non concimarle, poiché le piante entrano in un periodo di riposo e non necessitano di particolari cure (se non di essere innaffiate una volta al mese nel caso in cui le teniate dentro casa).
Rinvaso
La crescita di questo tipo di piante non è particolarmente veloce, si aggira intorno ai 2 – 3 cm l’anno. Per questo motivo, il rinvaso è necessario una volta ogni 4 – 5 anni e deve essere fatto durante l’estate, quando avviene la ripresa vegetativa. In caso contrario, un terreno troppo compatto sarebbe d’ostacolo alla penetrazione dell’acqua e, di conseguenza, dell’ossigeno. La pianta dovrà essere trasferita in un vaso di dimensioni maggiori, riempito con un terreno specifico per le piante grasse. Un accorgimento importante è evitare di comprimere troppo il terriccio, dal momento che le radici di queste piante sono abbastanza superficiali.
Fioritura
Se il riposo invernale è avvenuto regolarmente, in primavera queste piante produrranno fiori grandi e molto colorati, che potrebbero attirare un gran numero di insetti.
Esposizione al sole
Durante l’estate è consigliabile posizionare le piante grasse all’esterno dell’abitazione, in modo che ricevano la luce del sole ma non siano direttamente esposte alla luce diretta o alla pioggia. La collocazione ideale sarebbe un terrazzo, un balcone o un giardino. Durante l’inverno, invece, in caso le temperature all’esterno siano inferiori ai 3°C, è consigliabile portare le piante dentro casa, collocandole in una stanza luminosa, con una temperatura intorno ai 5°C e una bassa soglia di umidità.
Pulizia
Le piante grasse hanno dimensioni abbastanza ridotte, ma le loro foglie presentano grandi superfici. Pertanto è necessario pulirle per rimuovere la polvere che può depositarsi. Possono essere spolverate attraverso un vecchio spazzolino (ovviamente facendo molta attenzione a non pungersi); in alternativa è possibile lavare il fusto e le foglie con una soluzione molto diluita di detersivo neutro, dopo avere coperto il terreno con un foglio di plastica. La soluzione deve essere lasciata in sede per circa 10 minuti e poi risciacquata con acqua. Tutte queste operazioni vanno eseguite dopo avere indossato i guanti da giardinaggio, per evitare di ferirsi con le spine. Questo accorgimento vale per qualsiasi operazione da svolgere sulla pianta. Nel caso in cui una spina si conficchi nella vostra pelle e sia troppo piccola per essere estratta con un paio di pinzette disinfettate, è possibile applicare sulla parte un pezzo di nastro adesivo resistente e poi strapparlo via, insieme alla spina.