Lo scotch whisky invecchiato è una delle bevande alcoliche più famose nel mondo. Questa guida approfondisce la sua storia e il processo che gli conferisce il suo sapore caratteristico e la sua reputazione. Esamineremo come si è evoluto e perché per la sua produzione si usano muschio di torba e vecchie botti di rovere.
Lo scotch whisky, o semplicemente “scotch”, è parente del whiskey e del bourbon perché tutti e tre derivano dalle tecniche irlandesi di produzione della birra. Durante il corso del IX secolo, i monaci irlandesi hanno portato il cristianesimo e il processo di distillazione dell’alcool in Scozia. Gli scozzesi modificarono il processo nel tempo, creando un metodo di produzione della birra unico che diede origine allo Scotch whisky. Lo Scotch whisky fu pesantemente tassato nel XIX secolo, portando molti distillatori a iniziare a nascondere i loro alambicchi nelle zone più remote della Scozia. E’ stato questo stato di cose che ha introdotto l’uso del muschio di torba per scaldare gli alambicchi. Lo Scotch whisky, di solito denominato semplicemente “whisky” in Inghilterra e Scozia, è diventato popolare in Inghilterra dopo la metà del XIX secolo.
Caratteristiche
Tutti i whisky sono prodotti tramite un processo di fermentazione che coinvolge orzo (o un altro tipo di grano), acqua, lievito e l’applicazione controllata di calore. Il grano viene messo in acqua dove inizia a germogliare, e questo è detto processo di maltazione. Una volta che il grano è maltato, inizia l’infusione. L’infuso è messo in acqua e viene aggiunto del lievito che rompe gli zuccheri nel grano e crea l’alcol; il calore serve poi a rendere il lievito più attivo. Nel caso del whisky scozzese, la combustione del muschio di torba serve per creare questo calore ed è ciò che dà allo Scotch il suo sapore caratteristico. Il liquido viene distillato, creando un liquido trasparente con un’elevata “gradazione”, o contenuto di alcol, e successivamente viene messo in botti di rovere per l’invecchiamento.
Il processo di maturazione per lo Scotch whisky può durare fino a decine di anni. Durante il processo di maturazione, la temperatura stagionale raffredda o riscalda il barile, con la conseguente contrazione o espansione del liquido. Quando l’alcool si espande, comincia ad assorbire una parte dei tannini e altri sapori dal legno ma perde anche parte della sua gradazione alcolica. Quando si contrae, assorbe quei tannini e sapori dal legno per mescolarli con il resto dell’alcool. L’invecchiamento è un processo lungo e si traduce in una bevanda “liscia”. I whisky più giovani, di circa 6 anni o giù di lì, sono più duri e quindi più economici. Quelli più vecchi, dai 12 ai 18 anni o più, sono i più pregiati e costosi.
A differenza del suo cugino prossimo, il bourbon, lo scotch whisky viene prodotto in vecchi barili precedentemente utilizzati per il processo di invecchiamento. Ciò si traduce in variazioni di sapore a seconda della preferenza del distillatore e ogni marca richiama gusti diversi, anche se qualcuno sostiene di amare tutti i whisky scozzesi.
Tipologie
Esistono diversi tipi di whisky scozzese. Il single malt è prodotto esclusivamente con malto d’orzo in una distilleria. Il whisky di grano unico si chiama così perchè viene realizzato da un’unica distilleria e non ha niente a che vedere con la quantità di cereali usati. Il blended whisky o whisky miscelato, come suggerisce il nome, è una miscela di scotch whisky provenienti da due o più distillerie.
Whisky è il nome di un tipo di bevanda alcolica della quale lo scotch è una sottocategoria. Un altro tipo di bevanda è il whisky (a volte scritto whiskey tranne che in Canada e in Irlanda) e bourbon che, anche se il nome deriva dalla Contea di Bourbon in Kentucky, non dev’essere necessariamente prodotto lì. Esistono quattro regioni produttrici di scotch whisky in Scozia: le Highlands, le Lowlands, Islay e Campbeltown.