Il tsutsumi può essere definita l’arte dell’impacchettare i regali o la tecnica per la creazione di splendide confezioni con la carta. La parola tsutsumi può essere tradotta con l’espressione italiana pacchetto ma anche regalo e deriva da tre verbi giapponesi: “tsutsushimu”, “tsutsumikakusu” e “tsutsumu” che significano rispettivamente “essere discreto”, “nascondere” e “avvolgere”. La confezione del regalo assume un duplice significato, per i giapponesi che si dedicano a quest’arte un importanza particolare, quello di proteggere il dono e quella di migliorare il suo aspetto estetico di rendere il pacchetto un piacere per gli occhi.
Il fatto che nell’antichità talvolta questi pacchetti non venivano nemmeno aperti dimostra che non è solo il contenuto ad avere importanza ma anche la presentazione e dell’apparenza, c’è la ricerca della bellezza e del piacere estetico anche nelle più piccole cose.
Lo scopo è creare una confezione che non sarà strappata in tutta fretta, ma che verrà ammirata, contemplata e apprezzata più del regalo in sé in quanto denota un largo impiego di tempo per rendere felice chi riceve il dono.
Materiali per il tsutsumi
Il materiale principale per lo tsutsumi è la carta il cui ideogramma pur essendo diverso di pronuncia kami proprio come quello che indica gli dei e gli spiriti degli antenati nella religione scintoista. La carta quindi assume quasi un valore sacro e può essere scelta dei colori e dei tipi più svariati, particolarmente pregiata è la carta washi, fabbricata con metodi tradizionali.
Altro materiale occorrente per lo tsutsumi sono i mizuhiki dei fili di carta ottenuti attorcigliandoli e bagnandoli in acqua (mizu) in modo che una volta asciutti diventino molto resistenti.
Questi fili vanno usati a gruppi di 5, 7 e 9 per annodare i pacchi, di colore bianco e cremisi per i regali formali, di colore oro e argento per i matrimoni, di colore bianco o nero per i funerali mentre per le feste fra amici o per i bambini possono essere usati di tutti i colori. In alternativa ai mizuhiki si possono usare rafia, paglia o corda adeguatamente legati e intrecciati.
Altro materiale utilizzato è la stoffa che si adegua facilmente alla forma del ragalo, in particolare è usato lo furohiki, un stuoino un tempo usato solo alle terme per riporre gli oggetti da bagno, che si lega incrociando gli angoli e viene normalmente utilizzato solo per il trasporto del regalo.
Tipi di tsutsumi
A seconda del tipo di regalo si deve scegliere un diverso tipo di tsutsumi, in linea generale si prediligono le piegature diagonali e asimmetriche che creino eleganti disegni geometrici.
Per i fiori si usa un tipo tsutsumi particolare, chiamato hanatsutsumi che consiste nell’inserire nei rami dei fiori o nelle foglie un animaletto marino realizzato con la carta chiamato noshi che simboleggia la vita eterna, lasciando in vista la parte superiore dei fiori.
Per gli alimenti invece si usano oltre alla carta elementi naturali come foglie e paglia e si creano confezioni che si possano appendere e favoriscano il trasporto, tutto gli alimenti sono incartati e impacchettati più volte e ciò testimonia un profondo igienismo.
Particolare è l’incarto del sakè e delle bottiglie in generale che non vengono completamente avvolte nella carta ma si impacchettano solamente con un origami da disporre sul collo della bottiglia.
I vestiti invece vanno regali con carte semitrasparenti, come la velina, che permettano di intravedere il tessuto e sentirne la morbidezza.